giovedì 3 febbraio 2011

Funny Bunny

Capodanno del Coniglio.

Tanti auguri a Bugs Bunny, a Roger Rabbit, a Tamburino e al Bianconiglio. Al coniglio della Duracell, di Playboy e di Nesquik.
A quello del Ruggito in radio, a quello di Donnie Darko, a quelli della collina di Richard Adams e a quelli che si suicidano sulle pagine di Andy Riley.
Auguri anche a quello di ieri sera.

Arrosto con patate.

lunedì 27 dicembre 2010

Pecunia olet

Mi piace il Natale: è l'unico giorno dell'anno in cui si dà valore alle piccole cose, alle robette che ingombrano ogni nostra santa pagina di calendario. L'unico momento a cui si dà importanza a quelle stronzette sonanti di cui tutto l'anno vogliamo sbarazzarci: perdendole, regalandole, provandole a cedere alla fruttivendola che però non le vuole neanche lei e "Per carità, guarda, va bene così". Povere criste. Ecco, il Natale è la festa delle monetine. Che tutti cercano, che tutti vogliono, che tutti finalmente apprezzano.

Perché c'è da giocarsele, puntando al centone abbinato al primo premio del mercante in fiera.

mercoledì 15 dicembre 2010

E ricordati che devi pagare


Niente dura per sempre.
Tranne il mutuo.

Per la gioia dei Ken

E allora non facciamoci mancare niente, neanche un calcio balilla da 25.000 dollari popolato da Barbie in tenuta da serie A. Tenetevi forte ragazze, e tenetevi stretti i vostri ragazzi: l'invasione delle ultra-bionde sbarca in territorio nemico e potrebbe sbarcare anche nella testa del vostro trottolino amoroso du-du-da-da-da. La brillantissima idea è sbocciata come un germoglio di soia nell'allegra testolina di una designer francese, tale Chloé Rochon, che ha rimpolpato la Plastic Collection di Mattel con questo gingillo pink power. Si chiama Barbie Foot ed è popolato da bambole allo spiedo: senza braccia, le gnocche plasticate sembrano proprio polletti al girarrosto. Dopo il camper, la villa, il castello, la piscina, il toy-dog e i toy-boys, lo yacht, il monolocale-armadio, le vacanze alle Hawaii, le settimane bianche sulla slitta del solito povero husky, gli abiti da sposa, i 657mila accessori per capelli, le mostre e le esposizioni nei musei importanti, ecco qua. Finalmente. La sorte che le spetta. La fine che si merita. E forse non è neanche un caso che a progettare cotanta invasione a centrocampo di rosa shocking sia stata proprio una donna.
D'altronde parliamoci chiaro, come fai a goderti la vita senza sentire e soffrire il costante paragone di quella di Barbie, un'esistenza perfetta da 90-60-90? Come puoi essere felice nel tuo monolocale pensando a lei, la stronza, che si gode il suo villone con ascensore interno senza neanche dover pagare l'Ici? Tu ti ammazzi di lavoro per una settimanuccia low cost a Ostia Lido? Lei si caramella al sole di Malibù. Tu devi accontentarti dello sgorbio che ti sta accanto? Lei si gode il suo one-Barbie-show, gang-bang per sole bimbe: 100 Ken per una sola Barbie.
E no, cazzo. Ora basta. E allora mia biondissima amica, sgambettare a mezz'aria infilzata sul green di un calcio balilla è il minimo che ti può capitare nella tua sparkling super blondie wonder glamour life.

Chiamo a raccolta tutti i Ken del globo, in plastica e non: il momento della rivalsa è arrivato, amici miei. E vale tutto, soprattutto rullare.

mercoledì 8 dicembre 2010

Florosofia


Sarai pure bella, ma almeno a me non mi recidono. Tu muori giovane, io campo cent'anni.

Quindi non fare tanto la fica - si sentì dire la rosa dall'ortica.

domenica 5 dicembre 2010

Hand Bang




Odio la mano libera.
Se c'è da disegnare
io lo faccio a mano armata.

venerdì 3 dicembre 2010

Se questo è un user

Facebook. Alla voce Situazione Sentimentale ho provato a scrivere Relazione Complicata con mionome.
Risposta di FB:
Non è possibile creare una relazione con se stessi.

(Ipotetici risvolti: crisi d'identità, crollo dell'autostima, autolesionismo, vomito e diarrea)

Alla faccia del social.

giovedì 2 dicembre 2010

Il karma del tonno


Se rinasco, voglio essere un Tonnopinnegialle.

Però con un'Excalibur al posto del naso.


E poi vediamo, se vince ancora quello stronzo di grissino.

mercoledì 1 dicembre 2010

Occhi aperti

Che poi mi domando e chiedo: perché quando preghi e imprechi guardi il cielo? Chi te lo dice a te che il Grande Capo sta lassù? Chi ti assicura che mentre guardi le nuvole, lui non ti sta sotto, di lato, di profilo, di treqquarti? Che ne sai che mentre lo cerchi chissà dove, lui non ti fa le facce da dietro? O lo sgambetto? O la linguaccia? O il solletico con una piuma?

D'altronde sai che duepalle a guardare sempre dall'alto. Le teste della gente non son poi così interessanti. Una volta che hai capito come quello porta la scrima. Che quello ha il suo bel riporto da ormai vent'anni, raccontandola e raccontandosela. Che i soldi che l'altro ha buttato nel trapianto non son serviti a niente ed era meglio che li dava al gatto insieme alle crocchette. Che con quella lacca la chioma non fa una piega. Che la chierica non è per soli frati. E che quel nuovo gel ne ammazza più lui di capelli che una calibro 38 puntata alla testa. Voglio dire, Dio mica farà il parrucchiere. Cacchio gliene frega. Neanch'io ci starei lassù, se fossi in lui. Magari la sera, quando tutto è buio è pure rilassante. Tipo dalle 10.30 alle 1. Giusto il tempo di perdersi Porta a Porta. Però poi basta. E poi, detto tra noi, non s'è mai sentito che l'Altissimo/Purissimo/Lietissimo abiti nella soffitta di chi lo prega. Anzi. Vuoi che non abbia una villetta a schiera vista Eden?

Io. Fossi in te. Mi guarderei le spalle.

giovedì 18 novembre 2010

Sfighe


Per strada
, peggio di un gatto nero c'è solo la municipale.

martedì 16 novembre 2010

iLife - Mai vista una mela filosofa

Pensavo al brand del secolo, Apple.
Che ha stravolto le leggi della comunicazione, dell'informatica e del marketing presentandosi sul mercato con una semplice mela. E pure morsicata.

Pensavo all'one-man-show del secolo, Steve Jobs.
Che con lo stesso paio di jeans e lo stesso maglione nero a collo alto ti guarda da oltre trent'anni con lo sguardo compunto. Si scusa quasi, mentre dalla tasca tira fuori il futuro, il coniglio dal cilindro, l'oggetto del desiderio di milioni e milioni di persone in delirio, sbavanti e genuflesse, collegate in mondovisione neanche ci fosse l'Apocalisse in diretta.

Pensavo all'invenzione del secolo, l'iPhone.
Che ha rivoluzionato l'universo parallelo della tecnologia con tutti i suoi bytes e cortocircuiti tecnici difficili da capire e da spiegare, a suon di app. Che una volta comprato, apri la confezioncina ultracool e dentro niente, neanche l'ombra delle istruzioni. Mancano perché sarebbero superflue, dicono dalle parti di Cupertino. Non devi perderti dentro a uno stupido libretto, devi solo andare. Partire. Imparare e sbagliare da solo. Hai voluto il futuro, bene. Spicca il volo. Devi vedertela tu, adesso. Non puoi più tirarti indietro. Sono fatti tuoi.

E poi pensavo alla vita in genere.
Anche noi nasciamo senza libretto di istruzioni. 

Una volta acceso, pam. Sei in gara. Potrai personalizzarti quanto vuoi, scaricare app gratuite che le provi e poi le molli. Quelle che la maggior parte son tutte inutili, quelle che vanno ad intasarti fino all'orlo la memoria. Oppure puoi comprarti le migliori, quelle di cui ti bulli a cena con gli amici, mettendole in bella mostra, quelle che poi fai fatica a cancellare, anche se ti deludono. Puoi scaricare l'app del Lavoro, della Famiglia, quella del SessoConChiMiPareQuandoMiPare, addirittura puoi fare il test della Salute. Anche se la precisione, qui, non è poi mica tanto garantita. Ma per quanto tu possa godertela, non torni più indietro. Su questa vita si va solo avanti. E allora speri sempre in un aggiornamento, un software, qualcosa che ti faccia stare al passo con il tempo. Finché non nasce un modello più giovane e smart di te.
L'iPhone 4. 5. 6.
E allora caro mio, non c'è app che tenga.

mercoledì 10 novembre 2010

domenica 7 novembre 2010

42


Da piccolo mi chiedevano sempre cosa avrei fatto da grande.
Io non sapevo mai cosa rispondere.

Adesso che lo so, mi chiedono tutti com'ero da piccolo.
E non me lo ricordo.

venerdì 5 novembre 2010

Erezioni mid-term

Sulla carta trionfano i repubblicani, ma sotto sotto, nell'intimo che più intimo non si può, Obama regge il colpo. Al grido "Yes, we fuck", tiene il pacco (il suo) e lo porta avanti. Dove? Nella sempreverde e sempreallegra Cina che all'ultimo Sex Festival gli ha dedicato una love doll mica male. In principio fu Maobama, la t-shirt col Barack maoizzato. Poi il dildo col faccione presidenziale. La classica testa di ca, insomma. Ora si passa al gioco duro, e la bambola gonfiabile in giacca blu e cravatta rossa ha spopolato tra i musi gialli che non vedono l'ora di avercela tra le mani per spassarsela e fare un po' di Nesquik. Quando si dice l'american (erotic) dream.

Pare che anche gli americani non vedano l'ora di comprare la sex doll del presidente eretto. Sì, per metterglielo in quel posto e pareggiare i conti.
Questa sì che è democrazia, cazzo.

martedì 2 novembre 2010

domenica 31 ottobre 2010

Happy Halloween una sega

E poi c'è sto cazzo di Halloween in cui tutti si travestono da streghe, mostri e vampiri ciapa-la-fava, la ionosfera s'inzuppa fino all'orlo di Goticominchiate e chi ha la sfiga di dover uscire per fattacci suoi si ritrova sempre con questo Dolcetto o Scherzetto tra le palle. Roba che neanche al PDL, eccellenza italiana in fatto di zucche e zucconi, s'era mai vista una parata di stronzi così compatta e coesa.

Consiglio del giorno:
Almeno oggi, evitate la maschera del coglione.
Il mondo è stufo di vedervi con la solita faccia.

venerdì 29 ottobre 2010

mercoledì 27 ottobre 2010

Dio è stato qui

Per ovvi motivi, non so cosa si provi quando si viene ufficialmente ammessi in Paradiso, e dunque quando ci si rende conto di potersi godere un aldilà da favola. Oso però immaginare che sia simile al camminare su un paio d'ali come queste, trapuntate in Swarovski e trasparenti come l'aria respirata nei sogni più belli. La scena dovrebbe essere più o meno questa.

Io che mi ritrovo scalza di fronte a un'imponente porta d'oro. A custodirla, un San Pietro con la faccia di Louboutin che al posto delle chiavi ha in mano questo gioiello da 2.445 dollari, eletto da 23 designer e 8000 clienti la Scarpa più sexy del 2010. Lui mi guarda, io lo guardo. Lui abbozza una mezza occhiata di rimprovero per essermi presentata scalza, io abbozzo un mezzo sorriso paraculo, puntando alle due meraviglie dalla suola rossa che stringe tra le mani. Lui alza gli occhi al cielo (anche se non so che cielo ci sia dopo il cielo), sbuffa come a dire "Ecchine n'altra" e me le porge con compassionevole cortesia. E' proprio un santo, penso io. Me le metto di gran corsa (che culo, proprio un 36!) e l'aureo porton si spalanca. Saluto con la mano San Chaussure e mi avvio per un red carpet con su la scritta Christian Louboutin Paris. Gli angeli
intonano gioiosi canti d'amore per rendere grazie al Signore delle Scarpe, il cielo rubineggia. Rosso rosso, tutto rosso. E mentre mi avvio sulla strada del Divin Plateau penso che morire, a sto giro, è valso proprio la pena.

E così sia.

(tratto dal Vangelo secondo Lou. Boutin però.)

martedì 26 ottobre 2010

Addio polpetto

E' morto il polpo Paul, l'indovino dei mondiali.
Ne danno il triste annuncio Studio Sport e i parenti tutti, moscardini compresi. La salma verrà trasferita oggi stesso al più vicino Sushi Bar. La cerimonia funebre avrà luogo stasera, davanti a un bianco Sauvignon.

E adesso, chi ci dirà chi ha incastrato Peter Pan?

lunedì 25 ottobre 2010

San Pellegrino, ora pro nobis

Ho fatto un sogno stranissimo.
Apro il giornale, lo sfoglio e mi sento confuso: c'è l'ennesima indagine in corso a carico del signorSì.
E mi accorgo che il pubblico ministero lo segue, poi i pm diventano dieci, cento e ce l'hanno con lui.

Dottoressa, che significa?


Ma il signorSì, almeno una condanna, l'aveva pagata?

ARANCIATA SAN PELLEGRINO
(me le bevo, e sono felice.)