mercoledì 27 ottobre 2010

Dio è stato qui

Per ovvi motivi, non so cosa si provi quando si viene ufficialmente ammessi in Paradiso, e dunque quando ci si rende conto di potersi godere un aldilà da favola. Oso però immaginare che sia simile al camminare su un paio d'ali come queste, trapuntate in Swarovski e trasparenti come l'aria respirata nei sogni più belli. La scena dovrebbe essere più o meno questa.

Io che mi ritrovo scalza di fronte a un'imponente porta d'oro. A custodirla, un San Pietro con la faccia di Louboutin che al posto delle chiavi ha in mano questo gioiello da 2.445 dollari, eletto da 23 designer e 8000 clienti la Scarpa più sexy del 2010. Lui mi guarda, io lo guardo. Lui abbozza una mezza occhiata di rimprovero per essermi presentata scalza, io abbozzo un mezzo sorriso paraculo, puntando alle due meraviglie dalla suola rossa che stringe tra le mani. Lui alza gli occhi al cielo (anche se non so che cielo ci sia dopo il cielo), sbuffa come a dire "Ecchine n'altra" e me le porge con compassionevole cortesia. E' proprio un santo, penso io. Me le metto di gran corsa (che culo, proprio un 36!) e l'aureo porton si spalanca. Saluto con la mano San Chaussure e mi avvio per un red carpet con su la scritta Christian Louboutin Paris. Gli angeli
intonano gioiosi canti d'amore per rendere grazie al Signore delle Scarpe, il cielo rubineggia. Rosso rosso, tutto rosso. E mentre mi avvio sulla strada del Divin Plateau penso che morire, a sto giro, è valso proprio la pena.

E così sia.

(tratto dal Vangelo secondo Lou. Boutin però.)

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